I pidocchi sono un'infestazione della testa molto comune. Sebbene non abbia conseguenze per la salute, spesso è all’origine di preoccupazione tra i genitori e gli insegnanti, preoccupazione che si trasmette ai bambini, fino a ritenere che debbano essere isolati. La pediculosi non è segno di scarsa igiene e può colpire tutti. Infatti, i pidocchi passano da una persona all’altra per contatto diretto oppure attraverso lo scambio di vestiti o altri oggetti personali, come cuscini, cappelli, sciarpe o pettini. È questo il motivo per cui la diffusione all’interno della famiglia e nella scuola avviene con facilità. Per evitare o limitare questo problema è necessaria una vera collaborazione tra insegnanti, genitori e operatori sanitari.
Una delle cose più difficili è riconoscere le uova dei pidocchi: perciò se si impara a farlo è importante per risolvere il problema. Le uova sono di colore bianco-grigiastro, hanno una forma a pinolo e sono lunghe circa 1 mm. Si trovano attaccate alla radice dei capelli in genere della nuca e intorno alle orecchie. A volte può essere difficile differenziare le uova del pidocchio dalla forfora che però scivola via facilmente dal fusto del capello.
Per i genitori, un modo semplice per non avere sorprese è quello di controllare, in ogni occasione (2 volte alla settimana) in cui lavano la testa ai bambini, se vi sono uova alla base dei capelli.
E se sono gli insegnanti i primi ad accorgersi che un bambino ha questo problema, allora chiederanno ai genitori di adottare le cure più opportune per il loro figlio.
L’importante è non preoccuparsi troppo e avviare il trattamento, se necessario, dopo un accurato controllo, anche degli altri familiari. La cura consiste nell’uso di prodotti insetticidi. In commercio esistono molti prodotti formulati come shampoo, lozioni, gel. Il pettine a denti fitti è un altro mezzo essenziale per eliminare le uova e i pidocchi uccisi dall'insetticida. In genere è necessaria una seconda applicazione di insetticida 7-10 giorni dopo la prima, per uccidere i pidocchi nati dalle uova schiuse dopo il primo trattamento. Pettini e spazzole dovrebbero essere lavati con acqua calda, aggiungendo eventualmente shampoo antiparassitario, e lasciati a bagno in una bacinella.
Per sicurezza, lenzuola, federe, asciugamani o quant’altro possa essere venuto a contatto con parassiti o con le loro uova, dovrebbero essere passati in lavatrice, utilizzando il ciclo a 60°C.
Va infine rilevato che non esistono prodotti in grado di impedire al pidocchio infestare una persona anche se in commercio vi sono dei prodotti che si definiscono tali. È quindi inutile cercare e usare questi prodotti pensando di poter evitare il problema. L’unico modo per tenere sotto controllo la situazione è effettuare, sia a casa che a scuola, le normali pulizie quotidiane anche in corso di infestazione: non è infatti necessario, anzi può essere nocivo, usare insetticidi negli ambienti per eliminare i pidocchi.
Una delle cose più difficili è riconoscere le uova dei pidocchi: perciò se si impara a farlo è importante per risolvere il problema. Le uova sono di colore bianco-grigiastro, hanno una forma a pinolo e sono lunghe circa 1 mm. Si trovano attaccate alla radice dei capelli in genere della nuca e intorno alle orecchie. A volte può essere difficile differenziare le uova del pidocchio dalla forfora che però scivola via facilmente dal fusto del capello.
Per i genitori, un modo semplice per non avere sorprese è quello di controllare, in ogni occasione (2 volte alla settimana) in cui lavano la testa ai bambini, se vi sono uova alla base dei capelli.
E se sono gli insegnanti i primi ad accorgersi che un bambino ha questo problema, allora chiederanno ai genitori di adottare le cure più opportune per il loro figlio.
L’importante è non preoccuparsi troppo e avviare il trattamento, se necessario, dopo un accurato controllo, anche degli altri familiari. La cura consiste nell’uso di prodotti insetticidi. In commercio esistono molti prodotti formulati come shampoo, lozioni, gel. Il pettine a denti fitti è un altro mezzo essenziale per eliminare le uova e i pidocchi uccisi dall'insetticida. In genere è necessaria una seconda applicazione di insetticida 7-10 giorni dopo la prima, per uccidere i pidocchi nati dalle uova schiuse dopo il primo trattamento. Pettini e spazzole dovrebbero essere lavati con acqua calda, aggiungendo eventualmente shampoo antiparassitario, e lasciati a bagno in una bacinella.
Per sicurezza, lenzuola, federe, asciugamani o quant’altro possa essere venuto a contatto con parassiti o con le loro uova, dovrebbero essere passati in lavatrice, utilizzando il ciclo a 60°C.
Va infine rilevato che non esistono prodotti in grado di impedire al pidocchio infestare una persona anche se in commercio vi sono dei prodotti che si definiscono tali. È quindi inutile cercare e usare questi prodotti pensando di poter evitare il problema. L’unico modo per tenere sotto controllo la situazione è effettuare, sia a casa che a scuola, le normali pulizie quotidiane anche in corso di infestazione: non è infatti necessario, anzi può essere nocivo, usare insetticidi negli ambienti per eliminare i pidocchi.
Dr.ssa Linda Gallo
Dipartimento di Prevenzione
ASS n°4”Medio Friuli”
Dipartimento di Prevenzione
ASS n°4”Medio Friuli”
Sono un genitore dell'Istituto Comprensivo di Buja, dove, sicuramente in linea con quello che accade anche in altre scuole, l'annuale comparsa della pediculosi getta madri e figli/e nella più completa disperazione. Prima di tutto per la non facile comunicazione dell'infestazione a scuola, che provoca in genere episodi poco intelligenti di discriminazione, ma anche per l'ignoranza che dilaga sull'argomento, e porta in particolar modo le genitrici a far uso di mirabolanti prodotti di prevenzione, complici zelanti farmacisti o chi per loro.
RispondiEliminaCredo di capire che la disinfestazione vada fatta, in caso di contagio, in tutta la casa che l'"infestato" frequenta di ...testa, cioè divani, coperte, letti e materassi- mi pare possa bastare un significativo getto di vapore anche del ferro da stiro- e un cambio almeno di lenzuola e federe.Il tutto, naturalmente senza prescindere dal controllo accurato del cuoio cappelluto con pettine a denti stretti. Detto fatto, almeno io, ma il problema permane. E' per questo che mi sento di avanzarle una proposta: verrebbe a presentare il problema nel suo complesso, a partire dalla inutile prevenzione a base di medicamenti vari, fino alle misure igieniche più adeguate, in una serata a Buia?
Cara Signora, Lei ha proprio ragione. Bastano poche e semplici regole: uso di prodotti di provata efficacia e il controllo costante del cuoio capelluto dei propri figli. Ma regole che devono adottare tutti, non pensando che il problema e soprattutto la "colpa" sia di qualcun altro (discriminazione). Per la sua richiesta, la risposta è sì.
RispondiEliminaHo appena letto la sua risposta e sono davvero felice che abbia deciso di accettare la mia proposta, che farò presente in Consiglio d'Istituto nella prossima assemblea. Se volesse contattarmi prima, magari per trasmettermi in quali date ci sarebbe già la sua disponibilità, la mia mail è silvaganzitti@yahoo.it, ma se lo preferisce va benissimo anche colloquiare attraverso i post.Alla prossima e ancora grazie.
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