mercoledì 2 aprile 2008

Ma perché i bambini hanno tanta paura di farsi male…

I bambini hanno paura di farsi male perché noi adulti abbiamo paura che si facciano male. Potrebbe sembrare una considerazione banale, ma se prestiamo attenzione alle nostre parole scopriamo che i bambini vengono avvertiti, minacciati, pregati di non farsi male.

I genitori hanno figli sempre più frequentemente non in giovane età e, se da un lato questo potrebbe corrispondere ad una loro maggiore maturità, dall’altro è spesso causa di un’aumentata fragilità.

I bambini sono diventati un grande “investimento” da proteggere sin prima della nascita. I molti, talvolta troppi, esami fatti durante la gravidanza inducono pensieri di perfezione, di sacralità; il bambino che nasce è così un bellissimo bicchiere di cristallo che va tutelato entro i limiti massimi delle nostre possibilità. Preveniamo le sue, e nostre sofferenze, lo mettiamo in guardia continuamente: “stai attento che ti fai male”, “non toccare che è pericoloso”, “faccio io che tu ti puoi far male”, “ecco, vedi…te l’avevo detto che ti saresti fatto male !!” . Accade così che la prima e più frequente reazione dell’adulto di fronte a una caduta del bambino, a un ginocchio sbucciato, a una piccola ferita, sia quella del rimprovero e, successivamente, quella della negazione del dolore stesso del bambino “su, su che non ti sei fatto niente!!”, o dell’eccessiva consolazione.

I nostri timori impediscono quindi al bambino di fare quelle esperienze spontanee, che possono aiutarlo a misurare la coordinazione del suo corpo, e a conoscere le sue potenzialità istintive di guardarsi dai pericoli, e quelle di gestione del dolore. Correre scalzi su un prato, salire su un albero, fare la lotta con un amico, mordere per poi baciare, e tanto altro, sono diventate attività proibite. Il bambino allora deve imprigionare la sua vitalità, la sua energia in attività strutturate e permesse dagli adulti, in luoghi sicuri che tutelano i timori degli adulti e dove, spesso, una delle regole madri è: “Non ci si deve e non si deve far del male”.

A questo proposito non è inusuale, anche quando i piccoli sono all’Asilo Nido, che tra genitori ci sia uno scambio di rimproveri quando il figlio dell’uno ha fatto male al figlio dell’altro. E i bambini ascoltano e imparano a vivere il proprio corpo come oggetto prezioso, intoccabile, da proteggere per salvaguardare non solo e non tanto la loro serenità, ma quella di mamma e papà.

Accade così che il bambino teme la possibilità di farsi del male sia perché sempre più spesso il dolore è uno sconosciuto, sia perché sa che potrebbe incorrere nel rimprovero dell’adulto o, peggio ancora, di poter essere responsabile della sofferenza dell’adulto. La frase: “Che paura mi hai fatto prendere !!, non ti rendi conto che avresti potuto farti del male !! “, esce spontanea ed è sollievo e minaccia. I bambini hanno bisogno di noi, hanno bisogno di sentirci sereni, soddisfatti della loro esistenza: la preoccupazione di procurarci sofferenza è grande e va evitata.

E così le nostre paure, l’ irritazione che proviamo per chi è causa di queste o del nostro dolore, la sempre più scarsa capacità di tollerare il dolore dei bambini e di consolarli, unite alla scarsa esperienza del dolore fisico, rende i bambini preoccupati, talvolta angosciati, rispetto all’ incolumità fisica del proprio corpo.

Raffaella Pagani
Psicologa
Consultorio familiare del Distretto di Udine
ASS n°4”Medio Friuli”

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